Wertheimer scrive, racconta. In lungo e in corto.
Parla, incontra, intervista – una scusa per farsi raccontare.
Legge, e dice che ne pensa.
Wertheimer ha qualche romanzo nel cassetto, di quelli usciti troppo presto, quando i tempi non erano maturi, o di quelli che non hanno ancora visto la luce.
Lo trovi dietro a un bancone, pronto a offrirti il caffè o uno spritz – quale occasione migliore per ascoltare, e confrontarsi con te.
Wertheimer, soprattutto, sperimenta ogni sorta di cose, per poi spezzare di continuo questi esperimenti. Ha voluto a tutti i costi diventare un artista, e così si è cacciato nella catastrofe.