Summer Tale
un racconto di Giorgia B. S.
Se ti avvicini puoi sentirlo il Mare, come se fossi appena uscita dall’acqua. Hai presente quando il sale ti resta attaccato addosso anche se hai fatto la doccia? Fa talmente caldo che sembra di essere in spiaggia ad agosto, ma non in una spiaggia affollata. Se mi concentro ne vedo una deserta.
– Non c’è nessuno?
Non mi piace la gente. Se fosse possibile, eviterei qualunque contatto.
Vedo sempre tutta questa gente che parla, col bicchiere in mano, intesse relazioni, si affeziona, stringe legami. Relazioni umane che poi si concludono, e chissà. Sconosciuti in vacanza, e “pendolari” del weekend, come me. Tristemente.
Quindi devi avere un guscio difficile da spaccare, come una conchiglia. Come questa qui, fuori resistente, bellissima dentro. Poi guarda, la conchiglia dentro deve brillare, essere cangiante, anche se fuori è ruvida, non particolarmente bella. Più le vedi brutte, più magari ci trovi la perla. Le mie preferite sono quelle irregolari, nere, grigie. Non si aprono facilmente queste conchiglie, non è facile vedere se dentro hanno una perla.
– E il rumore del Mare? Nelle conchiglie? Lo senti?
Solo se le tieni attaccate all’orecchio, ma non senti le onde. È più come se fossi immerso sott’acqua, forse anche meglio, in quel limbo dove sembra tutto immobile. Hai presente? No?
Ha senso che non abbiano un tempo, un’era, le conchiglie, che siano tra i fossili più antichi mai ritrovati. Non hanno età.
– Come ci sei arrivata fino qui?
Non mi ricordo. Di ritorno da un viaggio. Come souvenir di una cena romantica in un ristorante su un molo. Trovata in un mercatino in mezzo ad altre mille cose inutili. Rubata nella lobby di un hotel o di un resort vista mare.
Mi sono svegliata, un orologio al muro segnava le 8:00 e ho impiegato qualche secondo per realizzare che ero a casa di qualcuno conosciuto la sera prima alla festa, mi ero addormentata sul divano.
Mozziconi e la cenere delle sigarette coprivano la madreperla della conchiglia sul tavolo. L’ho presa l’ho lavata con il sapone. L’ho asciugata e riposta al sicuro, tra libri non letti e fogli bianchi.